Oggi scopriremo alcuni retroscena di Bitcoin che secondo gli esperti investitori e gli speculatori potrebbe spiegare il comportamento

Movimenti poco volatili ad Agosto 2023. O almeno così credevamo.

Bitcoin (BTC) ha avuto un mese di agosto relativamente tranquillo, con il prezzo che ha oscillato in un range tra i 30.000 e i 29.000 dollari per diverso tempo.

Diversi timidi accenni sopra i 30K, certo, ma anche appena al di sotto dei 29K: ma una volatilità così bassa non si vedeva da un pò.

Questo è un netto contrasto rispetto ai mesi precedenti, quando il prezzo di BTC era volatile e ha fatto vivere le montagne russe a moltissimi trader.

A tratti sembrava che il prezzo si fosse fermato. Poi la sorpresa: BTC crolla a $25.166!

Cosa sta accadendo?

Bitcoin, volatilità ai minimi

La cosa che più ha lasciato gli investitori interdetti è stato il range incerto in cui si trovava il re delle criptovalute.

C’è stata molta speculazione a riguardo, con personaggi ben in vista che hanno previsto cifre assurde, ancora ben lontane.

Pensiamo a Anthony Pompliano, co-fondatore di Morgan Creek Digital, ha previsto che il prezzo di Bitcoin raggiungerà 100.000 dollari entro la fine del 2023. Oppure a Tim Draper, investitore miliardario, ha previsto che il prezzo di Bitcoin raggiungerà 250.000 dollari entro la fine del 2023.

Nulla di tutto questo: la volatilità di BTC è stata ai minimi, soprattutto nelle ultime due settimane prima del recente movimento ribassista, che ha visto la crypto oscillare tra $30.053 e $29.241. Questo ha portato un pò di ansia agli investitori, ma è normale che accada, perché il mercato è incerto, preoccupato dall’andamento futuro e gli investitori non prediligono il rischio delle criptovalute in questo contesto, pur restando BTC un asset invitante.

Ovviamente però, nessuno prevede il futuro e molti sono stati colti di sorpresa il 18 agosto quando un crollo che sembrava “normale” si è tramutato in una perdita di valore maggiore di $2.000.

Prezzo Bitcoin crolla

In poche ore, tutti i supporti e il range di prezzo che BTC aveva consolidato in settimane sono stati annientati.

Certo, Bitcoin è risalito a $26.200 venerdì, ma il suo minimo notturno è stato di $25.166. La criptovaluta è al momento scambiata al livello più basso dal 16 giugno. La crypto ha raggiunto il massimo del 2023 di $31.809 il 13 luglio, ma ha faticato a recuperare il suo livello di $30.000 dal 24 luglio in poi.

Ovviamente l’effetto a catena si è fatto sentire tante altre crypto: Ethereum per esempio è sceso fino a $1.551 giovedì scorso, ma è rimbalzato a $1.664 venerdì sera, il prezzo più basso dal 15 giugno. Ripple, Solana, Polygon, Litecoin, tutti soffrono i bear.

Ma perché è accaduto?

Alcuni imputano il crollo alla vendita di BTC effettuata da SpaceX, altri al ritardo nell’accettazione degli ETF su Bitcoin, ma la verità è che un movimento ce lo si aspettava dopo tutta questa bassa volatilità. Ma come si poteva immaginare un crollo del genere? In realtà non dovrebbe suonare così strano.

Comprendere volatilità criptovalute

Ci sono una serie di motivi che potrebbero aver contribuito ai movimenti poco volatili di Bitcoin nel mese di agosto.

Uno dei motivi è che il mercato delle criptovalute è ancora in fase di consolidamento dopo il forte rally del 2021. Un altro motivo è che gli investitori sono cauti a causa dell’attuale situazione economica globale, che è caratterizzata dall’alta inflazione e incertezza sulle prospettive di crescita.

È impossibile prevedere con certezza quando Bitcoin esploderà a rialzo o ribasso. Tuttavia, ci sono una serie di fattori che possono aiutare a prevedere la direzione del prezzo della criptovaluta, soprattutto quando si creano questi canali di congestione.

Uno dei fattori più importanti è la domanda. Se la domanda di Bitcoin aumenta, il suo prezzo aumenterà. Al contrario, se la sua domanda diminuisce, anche il suo prezzo diminuirà. Quindi dobbiamo chiederci: sta effettivamente aumentando la richiesta di BTC durante i canali di congestione? Oppure no?

Un altro fattore che può influenzare il prezzo di Bitcoin è la sua offerta. Come sappiamo la sua offerta è limitata a 21 milioni di token e siamo vicino all’halving. Sì, ma quanto vicino? Studiamo i grafici e gli eventi passati, la bassa volatilità in periodi come questi ha generalmente spinto poi il prezzo al rialzo o al ribasso?

Infine, il prezzo di Bitcoin può essere influenzato anche da fattori macroeconomici, come l’inflazione, i tassi di interesse e la crescita economica.

Quando ci sono così tanti fattori e l’economia va a rotoli dobbiamo capire dove si dirigono gli investimenti: è BTC la riserva o al momento gli investitori prediligono un rischio più contenuto?

Queste domande sono fondamentali per avere un’idea dei movimenti futuri del re crypto dopo questi periodi di stasi che avvengono quando i trader sono assai incerti e poco disposti a rischiare.

Congestione del prezzo normale

Non dobbiamo spaventarci.

Il prezzo di Bitcoin è una serie di montagne russe, contornate da brevi pause che permettono all’asset di ricordare a tutti che, se non si ha una gestione del rischio efficace, ci si può fare male.

Analizzando il passato dell’asset noterete che non è inusuale che ci siano pochi movimenti in contesti di mercato insicuri, soprattutto quando tutti sono in attesa di notizie positive prima di acquistare.

Questo vuole dire che le sorprese potrebbero non essere terminate, ma, come ogni buon trader sa, Bitcoin è imprevedibile e solo il tempo con l’approssimarsi dell’halving ci dirà chi avrà ragione tra ottimisti del Web3 e disfattisti del settore.

Alessio Chiesa

Sorgente: Bitcoin poco volatile, ecco quando e perché succede

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