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25/04/2024
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Cointelegraph – Jesse Coghlan: Il cartello ‘Buy Bitcoin’ che ha immortalato Janet Yellen è stato venduto per $1M

Il cartello originale è stato messo all’asta da Christian Langalis, il “Bitcoin Sign Guy”, per 16 BTC, dopo essere rimasto per anni nel cassetto dei calzini

Un block notes giallo con la scritta “Buy Bitcoin”, mostrato alle spalle di Janet Yellen, allora presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti, durante un’audizione del Congresso del 2017, è stato venduto all’asta per 16 Bitcoin — oltre 1 milione di dollari.

L’acquirente, identificato come “Justin” — noto anche come “Squirrekkywrath” — è stato il vincitore dell’asta sulla piattaforma Bitcoin Scarce City. L’asta è durata una settimana ed è terminata il 24 Aprile, poco dopo le 23:00 UTC.

Fonte: Pubkey

Il cartello è stato realizzato da Christian Langalis, che lo ha scritto e mostrato alla telecamera dopo aver preso posto dietro la Yellen durante un’udienza televisiva della House Financial Services Committee nel Luglio 2017.

Dopo aver fatto il photobombing alla Yellen, Langalis è stato scortato all’uscita, poiché non è consentito esporre cartelli durante le udienze.

La CNBC ha riferito che dopo l’esposizione del cartello, Bitcoin ha registrato un aumento del 3,7%, superando i 2.418 $.

Una volta che Scarce City avrà prelevato la sua commissione del 15%, Langalis intascherà circa 875.000 $, pari a 13,6 BTC.

In una dichiarazione sotto l’inserzione, Langalis ha commentato che è stato “bello liberare finalmente questo oggetto dal mio cassetto dei calzini e offrirlo di nuovo al pubblico Bitcoin”.L’inserzione riporta che la pagina con il segno scritto a mano “è stata rimossa dal block notes poco dopo l’udienza”, ma in seguito è stata “riattaccata con un nastro trasparente per l’archiviazione”.

Il block notes giallo contiene anche “una bozza inedita” dell’ormai iconico scarabocchio, oltre ad appunti sulla politica monetaria e sul Bitcoin.

La bozza di Langalis della scritta faceva parte della vendita. Fonte: Scarce City

Nel 2019, Langalis ha creato 21 repliche del segno, che sono state vendute a un prezzo medio di 0,8 BTC, per un valore attuale di circa 51.300 $.

L’inserzione sostiene che le repliche sono esposte negli uffici delle società di venture Paradigm, Blockchain Capital e Castle Island Ventures, oltre che del think-tank crypto Coin Center.

Bloomberg ha riferito che Langalis intendeva utilizzare il denaro ricavato dall’ultima vendita per contribuire al finanziamento di un progetto software Bitcoin.

Sorgente: Il cartello ‘Buy Bitcoin’ che ha immortalato Janet Yellen è stato venduto per $1M


24/04/2024
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Bitcoin.com – Tesla Mantiene le Proprietà in Bitcoin: Il Bilancio Mostra $184 Milioni in Asset Digitali

La compagnia di auto elettriche di Elon Musk, Tesla, ha mantenuto le sue partecipazioni in bitcoin. Il bilancio del primo trimestre mostra attivi digitali netti per $184 milioni. Secondo la società di analisi delle criptovalute Arkham, Tesla continua a detenere i suoi 11,509 bitcoin, che hanno un valore di mercato di oltre $745 milioni.

Tesla tiene stretti i suoi Bitcoin

La compagnia di auto elettriche di Elon Musk, Tesla, ha mantenuto le sue partecipazioni in bitcoin. Secondo il suo bilancio del primo trimestre, divulgato lunedì, Tesla ha riportato che i suoi attivi digitali netti di $184 milioni sono rimasti invariati rispetto al quarto trimestre del 2022. La compagnia aveva precedentemente chiarito che i suoi attivi digitali consistono principalmente in bitcoin (BTC).

Bilancio del primo trimestre 2024 di Tesla. Fonte: Tesla

Sebbene Tesla accetti la criptovaluta meme dogecoin (DOGE) per alcuni prodotti, l’azienda aveva precedentemente rivelato che la quantità di dogecoin che detiene è minima.

Tesla ha investito $1,5 miliardi in BTC nel primo trimestre del 2021 ma ha venduto il 75% delle sue partecipazioni nel secondo trimestre del 2022. Musk ha spiegato all’epoca che l’azienda è “certamente aperta” ad aumentare le sue partecipazioni in bitcoin in futuro, notando che la vendita era dovuta a preoccupazioni sulla liquidità complessiva dell’azienda, “data la chiusura per Covid in Cina.”

Sorgente: Tesla Mantiene le Proprietà in Bitcoin — Il Bilancio Mostra $184 Milioni in Asset Digitali – Bitcoin News


22/04/2024
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Quotidiano Nazionale – Bitcoin, cos’è l’halving e perché ha un impatto sul prezzo delle criptovalute

Il fenomeno dell’halving del Bitcoin: che cos’è, a chi porta guadagno, perché e ogni quanto si verifica

Chi è solito investire nelle criptovalute, così come i trader e gli analisti, guardano al mercato sperando nel cosiddetto fenomeno dell’halving del Bitcoin, il quale ha un impatto notevole sul prezzo delle criptovalute. Si tratta di una condizione che è descritta dal protocollo BTC, il quale prevede che al verificarsi di determinate situazioni, la ricompensa di blocco di Bitcoin venga dimezzata ogni 210mila blocchi.

È necessario precisare che si tratta della ricompensa che viene corrisposta ai minatori delle operazioni di mining, ovvero coloro che si occupano della creazione di nuovi blocchi e della verifica delle transazioni.

Halving del Bitcoin, un caso famoso

Uno degli halving del Bitcoin più importanti è quello che si è verificato l’11 maggio del 2020, quando le ricompense per il blocco della rete erano passate da 12,5 BTC a 6,25 BTC. Prima dell’halving, i prezzi del Bitcoin erano molto saliti, portando benefici agli investitori che avevano impegnato denaro sulla criptovaluta.

Perché l’halving fa salire il prezzo dei Bitcoin

Per comprendere come il fenomeno dell’halving possa influenzare, al rialzo, il prezzo del Bitcoin, è necessario studiare quanto avvenuto in passato in situazioni di questo tipo. La crescita del prezzo della criptovaluta è stata storicamente determinata da tre principali fattori, ovvero:

– la netta diminuzione della velocità di creazione dei Bitcoin, dovuta al fatto che la riduzione dei premi BTC per ogni blocco di mining spinge a creare meno criptovalute. Essendocene di meno, il valore di quelle esistenti sale, nella logica dell’offerta e della domanda, con gli acquirenti che saranno disposti a pagarle di più. Anche chi ha già delle criptovalute e non vuole cederle, avrà la percezione di detenere qualcosa di maggiore valore, con lo stesso che si pensa possa aumentare ancora nel lungo periodo;

– le aspettative dei trader e la paura di rimanere esclusi da una possibilità di grande guadagno. Più nel dettaglio, i trader sono consapevoli del fatto che il fenomeno dell’halving del Bitcoin gode di una certa ciclicità, se ne verifica uno circa ogni quattro anni, motivo questo che li spinge ad acquistare le criptovalute prima dell’evento che dimezza i guadagni per l’estrazione di criptovalute. L’aspettativa è che le criptovalute acquistate assumano sempre più valore nel tempo, con l’atteggiamento descritto che contribuisce ad aumentare il loro prezzo anche prima che l’halving si concretizzi. Una tendenza fortemente rialzista, spinta dalla paura e dall’ansia degli investitori di rimanere esclusi dalla possibilità di un guadagno considerevole nel lungo periodo, in quello che tecnicamente viene definito sentiment FOMO, Fear of missing out (paura di perdere un’occasione vantaggiosa);

– il rafforzamento della rete, dovuto principalmente al fatto che il dimezzamento porta a una riduzione delle nuove criptovalute, con una minore ricompensa per i minatori che verificano e controllano la sicurezza della rete. Questo lavoro potrebbe sembrare dunque essere meno vantaggioso, specie in vicinanza di un effetto halving, ma in realtà, subito dopo il dimezzamento della ricompensa di blocco, il prezzo della criptovaluta tenderà ad aumentare, con i guadagni dei minatori che saliranno di nuovo, a volte anche superando i precedenti. Il risultato di questo fenomeno è che i minatori stessi hanno tutto l’interesse a mantenere sicura ed efficiente la rete, nella quale gli investitori possano avere fiducia nella criptovaluta ed essere invogliati a immettere denaro. Si assiste, dunque, a un rafforzamento continuo della rete.  

Sorgente: Bitcoin, cos’è l’halving e perché ha un impatto sul prezzo delle criptovalute


 

21/04/2024
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Ticinonline SA – Il Bitcoin nelle riserve della BNS? Si lavora all’iniziativa

La proposta di modifica costituzionale chiede di aggiustare l’articolo 99. L’obiettivo è quello di avviare un dibattito sul tema

ZURIGO – Il bitcoin dovrebbe entrare a far parte delle riserve monetarie della Svizzera: è quanto auspica un gruppo di sostenitori della criptovalute, che sta progettando un’iniziativa popolare per realizzare la loro idea.

Il testo della proposta di modifica costituzionale non specifica quale dovrebbe essere la percentuale di bitcoin nei forzieri della Banca nazionale svizzera (BNS), riferisce oggi la NZZ am Sonntag. I promotori – guidati dall’esperto romando Yves Bennaïm, che il domenicale definisce “cripto-evangelista” – vorrebbe aggiungere all’articolo 99 della Costituzione due sole parole: il capoverso «La Banca nazionale costituisce sufficienti riserve monetarie attingendo ai suoi proventi; parte di tali riserve è costituita in oro» dovrebbe concludersi con «in oro e bitcoin».

L’obiettivo principale è quello di avviare un dibattito, afferma Bennaïm in dichiarazioni riportate dal settimanale. Il membro dell’associazione di categoria Bitcoin Association Switzerland è preoccupato per il futuro della Svizzera in un mondo sempre più incerto: a suo avviso è importante prendere le misure necessarie per «proteggere la sovranità e la neutralità». «Stiamo ultimando i preparativi organizzativi per il comitato ed elaborando i documenti da presentare alla Cancelleria federale per avviare il processo», assicura lo specialista.

Due anni or sono il presidente della direzione della BNS Thomas Jordan aveva affermato che il bitcoin non soddisfaceva i requisiti per le riserve valutarie. Contattato dalla NZZ am Sonntag, l’istituto non ha voluto dire se questa posizione sia ancora valida.

Sorgente: Il Bitcoin nelle riserve della BNS? Si lavora all’iniziativa – Ticinonline


20/04/2024
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ANSA – Gianluca Grossi: Bitcoin, è arrivato il quarto ‘halving’

Il codice dimezza i bitcoin di nuovo conio ogni circa 4 anni

Bitcoin ha appena compiuto il suo quarto halving, la procedura di politica monetaria fissata nel codice che dimezza i Bitcoin di nuovo conio ogni circa quattro anni.

Da adesso in poi, i miner, le società e gli individui che si preoccupano di risolvere i calcoli matematici alla base della sicurezza del funzionamento di Bitcoin riceveranno metà delle ricompense rispetto all’era precedente.
Si passa, per ogni singolo blocco, da 6,25 Bitcoin di nuova produzione a 3,125, per una procedura che è fissata nel codice di Bitcoin e che porterà ad avere un massimo di 21 milioni di Bitcoin.
“È una procedura scritta nel codice e prevista dal creatore, Satoshi Nakamoto – spiega Gianluca Grossi di Criptovaluta.it – è alla base della politica monetaria di Bitcoin, che non è decisa dalle banche centrali, ma da quanto è scritto nel codice.

Ormai non è più un esperimento: a 15 anni dalla sua creazione Bitcoin continua a funzionare nei fondamentali proprio come era stato previsto che funzionasse, senza interventi esterni e senza che nessuno decida per gli altri”.
Bitcoin è una moneta a inflazione decrescente: ogni 210.000 blocchi – che equivalgono circa a quattro anni – l’emissione di nuovi Bitcoin viene dimezzata. I nuovi Bitcoin vengono emessi con ogni blocco e assegnati a chi ha portato a termine il compito matematico di risolvere un nuovo blocco. “È un meccanismo automatico e che si regge sul consenso – aggiunge Grossi – e che ha dimostrato fino a oggi che si può avere un sistema monetario privo di centri di decisione centralizzati.
L’halving attiene tanto alla questione monetaria quanto a quella più strettamente filosofica di Bitcoin.” Oggi questa procedura, che è chiamata in gergo mining, impegna diverse società di grandi, medie e piccole dimensioni, che dipendono per i loro ricavi proprio dall’emissione di nuovi Bitcoin. Storicamente Bitcoin non è mai arrivato ad un halving con un prezzo inferiore rispetto a quello dell’halving precedente, curiosità statistica che alimenta anche le aspettative degli investitori.

Gianluca Grossi

Sorgente: Bitcoin, è arrivato il quarto ‘halving’ – Notizie – Ansa.it


19/04/2024
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Sky TG24 – Bitcoin, oggi il nuovo halving: diventerà una “materia prima” più scarsa dell’oro

18/04/2024
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Report Difesa – Innovazione, sicurezza e blockchain: opportunità e applicazioni. Parla Sidoti, esperto di Swag

ROMA. Innovazione, sicurezza, blockchain e criptovalute.

Numerose sono le sfide nel settore fintech, della cybersicurezza e degli smart payment.

Nei giorni scorsi se ne è parlato a lungo tra esperti ed istituzioni durante i lavori dell’Innovation Cybersecurity Summit promosso dall’ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori).

Sul mondo cripto, della finanza decentralizzata e blockchain, è intervenuto l’esperto Andrea Sidoti, CTO della SWAG.

“Innovazione e cybersicurezza oggi sono i due temi fondamentali per il futuro e quindi non solo per l’IT ma per lo sviluppo del Paese in generale, quindi cybersicurezza che deve accompagnare l’innovazione e che è motore dell’innovazione stessa insomma – ha spiegato -. Nel suo ambito io lavoro nella finanza decentralizzata che presenta non solo nuove sfide a livello di innovazione tecnologica, quindi, ricerca di paradigmi nuovi all’interno della dell’ambito finanziario che è sempre stato un ambito invece un po’ più conservativo, ma soprattutto questi paradigmi hanno aperto problematiche di sicurezza che quindi vanno affrontate in maniera precisa e con una visione anche di lungo termine”.

Sorgente: Innovazione, sicurezza e blockchain: opportunità e applicazioni. Parla Sidoti, esperto di Swag – Report Difesa


17/04/2024
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The Crypto Gateway – Davide Grammatica: Bernstein conferma: “Bitcoin a $150k post-halving”

Gli analisti di Bernstein rimangono convinti della traiettoria rialzista di Bitcoin, che ha nel mirino i 150mila dollari post-halving

Le previsioni post-halving

Nonostante una forte correzione di Bitcoin nel weekend e un atteggiamento molto più cauto degli investitori negli ultimi giorni, gli analisti di Bernstein rimangono convinti di vedere BTC a nuovi ATH nel post-halving, più precisamente a 150mila dollari entro il 2025.

“Ci aspettiamo che la traiettoria rialzista di Bitcoin riprenda dopo l’halving, con nuovi afflussi di ETF adeguati all’hash”, hanno scritto, in un report riportato da The Block, gli analisti Gautam Chhugani e Mahika Sapra. “L’integrazione degli ETF spot BTC nei fondi di investimento continueranno a fornire una domanda strutturale e la prima criptovaluta potrà toccare un nuovo ATH a 150.000 dollari entro il 2025”.

Della stessa idea è anche Eric Balchunas, analista esperto del settore ETF si Bloomberg, il quale rimane convinto che potenziale degli ETF potrà esplodere una volta che questi saranno inseriti su importanti piattaforme wirehouse.

Storicamente, l’halving è associato a un rialzo di BTC, pur non essendo una relazione causa-effetto diretta. Necessaria, in questo senso, sarà sempre una nuova domanda, che però potrebbe derivare in modo massiccio dalla liquidità istituzionale. Meno influente, invece, sarà la pressione di vendita generata dai miner.

Il potenziale degli ETF

Nel ciclo precedente, la domanda era stata creata da eventi catalizzatori quali la nuova liquidità generata dalle politiche monetarie post-pandemia a gli acquisti massicci si BTC da parte di Tesla, Square e MicroStrategy. In questo giro, invece, a guidare la domanda sono gli ETF, sempre più in espansione anche fuori dagli Usa.

Il movimento dell’asset ha segnato un forte rialzo nei mesi precedenti al “dimezzamento”, e molti miner si ritrovano in questo momento ai massimi storici in termini di entrate in dollari, con un bilancio solido prima del taglio alle ricompense.

Nonostante ciò, verosimilmente le società di mining che emergeranno oscurando le attività meno redditizie saranno sostanzialmente quattro: CleanSpark, Marathon, Riot Platforms e Cipher Mining.

Sempre secondo Bernstein, una riduzione drastica dell’hashrate è giudicata improbabile, e questo proprio grazie a una domanda “strutturale” degli ETF, ancora lontana dall’essere soddisfatta. Si stimano infatti inflow per 80 miliardi di dollari nel periodo 2024-25 contro i $12 mld raccolti fino ad ora.

Davide Grammatica

Sorgente: Bernstein conferma: “Bitcoin a $150k post-halving” – The Crypto Gateway


 

16/04/2024
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Wall Street Italia – Alessandra Caparello: Bitcoin: si avvicina l’halving. Cosa significa

Intorno al 20 aprile, secondo quanto riporta Bloomberg, si terrà il quarto halving di Bitcoin e i minatori dovranno affrontare perdite per oltre 10 miliardi di dollari.

L’halving, in italiano “dimezzamento” è un evento cruciale per il settore delle criptovalute e per l’intero panorama finanziario, poiché riducendo la ricompensa per l’estrazione  provoca un calo del numero di nuovi Bitcoin in circolazione, facendo potenzialmente salire il prezzo delle valute esistenti.

Cos’è l’halving (dimezzamento) del Bitcoin?

Il dimezzamento dei Bitcoin è un evento pre-programmato che si verifica ogni quattro anni circa, riducendo della metà la ricompensa dei blocchi per i minatori. Questo meccanismo riduce la velocità con cui nuovi Bitcoin entrano in circolazione.

Al momento, il Bitcoin ha un tasso di inflazione inferiore al 2%, che scenderà a meno dell’1% dopo il dimezzamento nell’aprile 2024, come afferma David Weisberger, CEO della piattaforma di trading CoinRoutes.

Quando è avvenuto il primo dimezzamento del Bitcoin?

Il primo dimezzamento dei bitcoin è avvenuto nel novembre 2012. Il dimezzamento successivo è avvenuto nel luglio 2016 e quello più recente nel maggio 2020.

La ricompensa per il mining, o sovvenzione, è iniziata a 50 BTC per blocco quando il Bitcoin è stato creato nel 2009. L’importo si dimezza ogni volta che avviene un nuovo dimezzamento. Ad esempio, dopo il primo dimezzamento, la ricompensa per il mining di Bitcoin è scesa a 25 BTC per blocco.

L’ultimo dimezzamento avverrà nel 2140. A quel punto, ci saranno 21 milioni di BTC in circolazione e non verranno più create monete. Da quel momento, i minatori guadagneranno solo le commissioni di transazione pagate dagli utenti che effettuano transazioni sulla blockchain.

Il dimezzamento del Bitcoin fa aumentare il prezzo?

In teoria, l’evento di dimezzamento del Bitcoin riduce il tasso di creazione di nuovi Bitcoin e, di conseguenza, può potenzialmente far salire il prezzo a causa della riduzione dell’offerta di nuove monete. Ciò si basa sui principi fondamentali della domanda e dell’offerta: se la domanda rimane costante mentre l’offerta diminuisce, il prezzo dovrebbe aumentare. Storicamente, il prezzo del Bitcoin tende a salire in seguito a eventi di dimezzamento, anche se molti altri fattori sono in gioco nel mercato e questo schema non è garantito.

Alessandra Caparello

Sorgente: Bitcoin: si avvicina l’halving. Cosa significa | WSI


15/04/2024
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Cointelegraph – William Suberg: BTC a 70.000$ entro l’halving? 5 aspetti da tener d’occhio questa settimana

Questa settimana la volatilità del prezzo di Bitcoin è protagonista, con pressioni macro che si combinano con l’imminente halving.

Bitcoin inizia la nuova settimana con un’impresa in salita volta a riguadagnare il terreno perduto a seguito di un declino del 15%.
Al termine di un fine settimana che ha decimato il mercato crypto, i trader sono impegnati a rimettersi in sesto, con Bitcoin già in fase di rimbalzo.
La sensibilità alla geopolitica costituisce pertanto un elemento chiave per la nuova settimana, con gli opinionisti che paragonano i recenti eventi in Medio Oriente al crollo del mercato trasversale dovuto al COVID-19 di marzo 2020.
Finora, le altcoin hanno sopportato il peso della reazione del mercato alle ostilità tra Israele e Iran, mentre BTC/USD ha conservato il supporto dei 60.000$.
Tuttavia, la leva finanziaria ha subito un’ampia fluttuazione e anche su Bitcoin il 30% dell’open interest è stato cancellato in un istante.
In seguito, ci sarà molto da fare: se da un lato la volatilità è già ampiamente evidente, dall’altro Bitcoin è a pochi giorni dal suo prossimo halving.
Le condizioni di volatilità sono quindi destinate a perdurare, mentre la quotazione di BTC diviene tutt’altro che noiosa.
Analizziamo insieme l’attuale situazione dei mercati crypto nella rassegna settimanale dei principali fattori scatenanti del prezzo di Bitcoin.

Rialzisti di Bitcoin in ripresa dopo l’improvviso crollo a 61.000$

Si può tranquillamente affermare con certezza che questo weekend ha generato un incubo per il mercato crypto diverso da quanto visto in precedenza.
Alla comparsa di nuove minacce geopolitiche in Medio Oriente, i mercati crypto, gli unici aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, hanno subito perdite immediate.

Grafico orario di BTC/USD. Fonte: TradingView

Analogamente a quanto accaduto in Ucraina ad inizio 2022, Bitcoin e le altcoin hanno vacillato bruscamente. BTC/USD ha così registrato un minimo di poco superiore ai 61.000$.
Le altcoin hanno performato molto peggio, arrivando anche a perdere il 50% del loro valore prima di affiancare BTC/USD in ciò che finora risulta essere una lenta risalita. Come riportato da Cointelegraph, la scorsa settimana la quota di mercato di Bitcoin sul mercato crypto combinato ha raggiunto i massimi di tre anni.

Grafico giornaliero della capitalizzazione totale del mercato delle altcoin. Fonte: TradingView

Sebbene l’entità dei movimenti abbia colto alcuni di sorpresa, il famoso analista Matthew Hyland ha suggerito che, col senno di poi, le avvisaglie di una correzione lampo erano già presenti.
“Nel complesso, BTC sta ancora consolidando i suoi massimi storici. Le ALT sono state punite, ma credo che sia servito a liberare il mercato dalle posizioni con eccessiva leva finanziaria e dalle mani più deboli”, conclude Hyland su X.

Fonte: Matthew Hyland

Analizzando gli attuali dati dell’order book, il famoso trader e analista Credible Crypto rileva i continui spostamenti della liquidità immessa e prelevata sul più grande exchange, Binance.
“Il mercato spot è ancora in fase di premium e tutto il resto è ancora in buona salute”, sintetizza.

Grafico della liquidità di BTC/USDT. Fonte: Credible Crypto

I dati della risorsa di monitoraggio CoinGlass riguardano il quadro della liquidità combinata tra gli exchange, mostrando il blocco più grande di richieste a 68.500$ alla data odierna.
“Bitcoin si mantiene ancora al di sopra dei massimi del ciclo precedente”, aggiunge il collega trader Jelle, riferendosi ai livelli di chiusura mensili.

“Andrà tutto bene”.

Grafico mensile di BTC/USD. Fonte: Jelle

A circa 65.750$, l’ultima chiusura settimanale di BTC/USD ha rappresentato il minimo da inizio marzo, stando ai dati di Cointelegraph Markets Pro e TradingView.

Tensioni in Medio Oriente e nuovi interventi della Fed

La settimana entrante prevede un tipico mix di dati macroeconomici statunitensi e interventi di alti funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell.
Sebbene non si tratti di nulla di anomalo di per sé, l’atmosfera è aggravata dagli eventi in Medio Oriente, che potrebbero rendere gli asset di rischio, già estremamente vulnerabili, ancora più sensibili.
“Tra poche ore assisteremo alla risposta del mercato alle tensioni geopolitiche di questa settimana”, afferma la risorsa di trading The Kobeissi Letter su X, riferendosi all’inizio delle contrattazioni in Asia ed a Wall Street.
I dati principali di questa settimana riguardano le richieste di sussidi di disoccupazione, previste per il 18 aprile, mentre Powell parlerà il 16 aprile.
L’inflazione rimane una considerazione importante per i trader, che hanno ripetutamente prezzato le probabilità che i tagli dei tassi di interesse arrivino prima o poi quest’anno.
Le ultime stime fornite dal FedWatch Tool del CME Group vedono le probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base alla riunione di luglio della Fed al 43%, mentre quelle di settembre al 45%.

Probabilità del tasso obiettivo della Fed per la riunione del FOMC di settembre. Fonte: CME Group

“Data la sensibilità del mercato ai tassi al momento, qualsiasi calo irrazionale sui dati che riprezzano le prospettive per i tassi è da acquistare”, spiega l’opinionista finanziario Tedtalksmacro su X la scorsa settimana.

“La spesa fiscale è il potere maggiore qui”.

Settimana dell’halving si apre all’insegna della volatilità dei prezzi

La volatilità del mercato del fine settimana è servita quasi a mettere in ombra l’imminente halving di Bitcoin.
A soli quattro giorni dalla scadenza, l’attenzione dei trader rimane concentrata sul prezzo piuttosto che sull’evento centrale del network, il cui conto alla rovescia dura in realtà da molti mesi.
I miner sono in prima linea per quanto riguarda le variazioni, con i loro flussi di entrate che vengono rimodellati in un istante, dal momento che i “nuovi” Bitcoin per blocco minato calano del 50% a 3,125.
Come recentemente riportato da Cointelegraph, la ricerca vede i miner aumentare la pressione di vendita in prossimità dell’evento.
Tuttavia, gli ultimi dati della società di analisi on-chain Glassnode evidenziano come il saldo di BTC nei wallet dei miner noti sia rimasto pressoché invariato da fine marzo.

Saldo di BTC nei wallet dei miner. Fonte: Glassnode

Le entrate, incluse le fee, continuano a muoversi su livelli abituali. Nell’attuale ciclo di halving sono visibili dei picchi, l’ultimo dei quali è dovuto al boom di Ordinals di fine 2023.

Ricavi dei miner di Bitcoin. Fonte: Glassnode

Cointelegraph dispone di una sezione dedicata alle notizie e alle informazioni che coprono i principali eventi legati al dimezzamento della sovvenzione per blocchi.

Hong Kong approva ETF spot su Bitcoin e Ether

Mentre resta da vedere come gli ETF spot su Bitcoin (ETF) statunitensi risponderanno alla volatilità del fine settimana, buone notizie inaugurano la settimana dall’altro lato del mondo.
Difatti, i regolatori di Hong Kong hanno approvato gli ETF su Bitcoin ed Ether per le negoziazioni, il che rende gli operatori entusiasti di una futura partecipazione da parte dei cinesi.
“Più ETF: in questo modo la Cina ha un accesso più facile attraverso Hong Kong”, commenta il popolare opinionista WhalePanda su X.

“Molto rialzista”.

Secondo quanto riportato, operatori come China Asset Management, Harvest Global Investments e Bosera Asset Management lanceranno prodotti spot crypto.
“China Asset Management (Hong Kong) ha ricevuto l’approvazione dalla Securities and Futures Commission di Hong Kong per fornire servizi di gestione di asset virtuali agli investitori”, recita parte del comunicato stampa attualmente condiviso sui social media.

“Ora prevede di emettere prodotti ETF che possono investire in Bitcoin spot e Ethereum spot”.

La misura avviene in un momento in cui gli ETF statunitensi stanno affrontando un ampio rallentamento degli afflussi, dopo che la rapida accelerazione di marzo aveva accompagnato l’ascesa ai massimi storici del prezzo di BTC.
I prodotti statunitensi rimangono comunque i lanci di ETF di maggior successo nella storia, con le due offerte più grandi di BlackRock e Fidelity Investments caratterizzate da afflussi netti ogni giorno dal loro debutto.

Flussi netti di ETF di Bitcoin negli Stati Uniti. Fonte: Farside

Avidità nelle cripto regna ancora sovrana

Come monito per coloro che sperano in una ripresa sostenuta dei prezzi delle crypto, il sentiment rimane saldamente in zona di “avidità”.
Secondo gli ultimi dati provenienti dal classico indicatore del sentiment, il Crypto Fear and Greed Index, persino il crollo del fine settimana non è riuscito a indurre una significativa riluttanza nella mentalità degli investitori.
L’indice della paura e dell’avidità ha raggiunto 72/100 e, pur siglando il minimo da circa 10 giorni, è ben lungi dall’essere un movimento di capitolazione.
Al momento della stesura, l’indice è tornato a salire, toccando quota 74/100 e avvicinandosi nuovamente all’area di “estrema avidità”.

Crypto Fear and Greed Index. Fonte: Alternative.me

In un sondaggio odierno condotto su X, WhalePanda evidenzia lo stato di confusione in cui versano gli operatori di mercato. Alla domanda su dove potesse arrivare BTC/USD entro l’halving, gli intervistati si sono ampiamente spaccati, sebbene una piccola maggioranza prevedesse ancora una ripresa a 70.000$ entro il prossimo fine settimana.

Fonte: WhalePanda

Questo articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi e i lettori devono condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo

Sorgente: BTC a 70.000$ entro l’halving? 5 aspetti da tener d’occhio questa settimana