La domanda è tra le più diffuse tra gli appassionati sul web. Ma il Bitcoin, e il relativo mining per la sua estrazione, sono ancora strumenti validi? Il re delle criptovalute può ancora rappresentare un’alternativa valida? E il mining, la complessa procedura per la sua estrazione, rappresenta il passato o è il futuro? Difficile prevedere gli andamenti del mercato, ma è sicuramente più semplice analizzare i comportamenti dei consumatori e delle aziende che, nelle varie parti del mondo, offrono contratti di mining.

Partiamo da Bitcoin. Non tutti lo dicono ma la criptovaluta più diffusa nel mondo, con una capitalizzazione di mercato di circa 550 miliardi di euro, ha ripreso a correre dopo le difficoltà del 2022. In 12 mesi il suo valore è tornato a crescere di oltre il 50%, addirittura di oltre il 75% negli ultimi 6 mesi. Inoltre il valore è ancora lontano dai massimi toccati nel novembre 2021 e le premesse sembrano positive.

L’halving previsto per il prossimo aprile/maggio 2024 non potrà infatti che spingere verso l’alto il valore del Bitcoin favorendone i proprietari.

E’ un trend rialzista già visto e che rende quindi possibile farsi due conti sulla convenienza. Ma ancor più conveniente è il mining, il noleggio di apposite macchine progettate per l’estrazione del Bitcoin. E su questo punto c’è molto da dire. Negli ultimi mesi gli annunci di acquisti di macchine da parte dei principali big del mercato si sono moltiplicati. Solo nell’ultimo mese diversi operatori internazionali hanno confermato l’acquisto di decine di migliaia di macchine per incrementare l’hash rate e aumentare la propria capacità di “risolvere” i blocchi e ottenere Bitcoin.

E chi ha saputo muoversi in netto anticipo sulla concorrenza è stata indubbiamente Swag OU, la società estone leader nel settore del mining che si appresta a festeggiare il suo quarto anno di vita raggiungendo nuovi importanti risultati. Swag gestisce oggi oltre 12.000 macchine per il mining, rappresentando una delle principali realtà europee a livello globale. In pochi anni è inoltre diventata uno standard di riferimento ottenendo ottimi riconoscimenti da parte dell’utenza. Alla base l’innovazione, ma anche il concetto di democratizzazione del mining e del Bitcoin. La formula è semplice. Più siamo meglio è, quindi più cresce la community di miners di Swag, più l’azienda può ottenere condizioni migliori per l’acquisto delle macchine, per il costo dell’energia elettrica e per tutte le fasi di gestione e manutenzione.

Oggi Swag è una delle poche società al mondo in grado non solo di puntare su un’offerta commerciale molto articolata, ma anche di “metterci la faccia”. Swag partecipa infatti a eventi e fiere in Italia e in Europa, è sponsor del Premier Padel Tour e del campione Paquito Navarro, e sul proprio shopping offre la possibilità di controllare in tempo reale la propria mining farm. 

Ma è nel suo shop che Swag da il meglio di se concretizzando nel modo migliore il suo concetto fondativo, ossia la democratizzazione del Bitcoin. Dalle macchine a estrazione fissa a quelle variabili, dai pacchetti bundle miners fino agli innovativi PAB e SuperPAB, strumenti a lungo termine che, in base alle scelte dell’utente, rimborsano il canone di locazione a fine contratto in Euro o in Bitcoin. I prezzi? Nessun problema perche Swag offre la possibilità di noleggiare anche solo frazioni di macchina abbattendo in modo oggettivo la soglia di entrata nel mondo del mining di Bitcoin. E se poi siete appassionati di sport, allora l’invito è a visionare la sezione NFT, che ha recentemente lanciato la collezione specifica dedicata al campione spagnolo di padel Paquito Navarro.

Sorgente: Cresce il mining di Bitcoin e Swag supera le 12mila macchine. – MilanoFinanza News

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