Il 22 Settembre, in occasione del World Digital Mining Summit di Hong Kong, Bitmain ha presentato i suoi miner di nuova generazione Antminer S21 e S21 Hydro ASIC, rivelando le statistiche sulle prestazioni che l’intero settore stava aspettando. L’S21 ha un hashrate di 200 TH/s e un’efficienza di 17,5 J/T, mentre l’S21 Hydro ha un hashrate di 335 TH/s e 16 J/T, un dato notevole se si considera che fino a poco tempo fa la maggior parte degli ASIC Bitcoin operava al di sopra del livello di 20 J/T.

Con i costi dell’elettricità che continuano ad aumentare di anno in anno e l’halving del Bitcoin previsto per Aprile 2024, l’efficienza degli ASIC sta rapidamente diventando l’obiettivo principale dei miner e molti si stanno orientando verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile come componente principale delle loro operazioni.

I miner di Bitcoin puntano sull’efficienza e sulle energie rinnovabili

Lo sviluppo sostenibile nell’industria del mining è stato il tema principale della maggior parte dei panel al WDMS e nella tavola rotonda di apertura i membri dei team di Terrawulf, Core Scientific, CleanSpark e Iris Energy hanno condiviso le loro prospettive su come l’ulteriore integrazione delle fonti di energia rinnovabile diventerà una strategia critica da implementare, per molti miner, dopo l’halving di Bitcoin previsto per Aprile 2024.

Bitmain World Digital Mining Summit. Fonte: Cointelegraph

Secondo Nazar Khan, COO di Terrawulf,

“C’è una transizione significativa in atto nel lato dell’offerta del processo di generazione, c’è uno sforzo concertato per decarbonizzare l’intero stack di fornitura e quindi quando parliamo di miner Bitcoin che consumano più energia sostenibile, si tratta di un tema molto più ampio che si sta sviluppando in tutti gli Stati Uniti anche senza il mining Bitcoin.  Il ruolo che giochiamo è quello di localizzare i nostri impianti di mining Bitcoin in luoghi in cui ciò avviene e di facilitare il processo di decarbonizzazione.

Uno degli effetti dell’imminente halving dell’offerta è che i miner manterranno gli stessi costi di capitale e operativi, oltre alla necessità di ripagare eventuali debiti revolving, pur vedendo in sostanza dimezzata la distribuzione delle block reward.

Per questo motivo, i miner dovranno aumentare la percentuale del loro hashrate derivante da fonti di energia sostenibili o apportare modifiche all’efficienza della loro flotta di ASIC per mantenere o aumentare la redditività.

Riguardo al lancio dell’Antminer XP 21 e al suo potenziale impatto sull’industria del mining, il fondatore di BMC Justin Kramer ha dichiarato:

“L’S21, se affidabile, a un prezzo equo e prontamente disponibile, e sì, sono molti se considerando la storia di Bitmain, potrebbe rivoluzionare il panorama del crypto mining con la sua efficienza. In pratica, racchiude la potenza di due miner S19 100T in un’unica unità. Ciononostante, il fiorente mercato dei firmware post-vendita, insieme ai sistemi di idro/immersione, offre ai miner più strumenti per mantenere redditizi anche i miner di vecchia generazione, come l’S19. Pertanto, sebbene l’S21 rappresenti un notevole progresso, potrebbe non rendere del tutto obsoleti i miner sub 110 TH/s”.

Alla domanda sugli aspetti più interessanti del nuovo S19 XP, Kramer ha risposto che:

“Mi piace che Bitmain stia premiando le aziende di mining rispettose dell’ambiente con prezzi migliori e consegne all’avanguardia con il suo nuovo Carbon Neutral Certificate. Ma, aggiungo, sono rimasto un po’ sorpreso quando ho notato che entrambi i nuovi modelli S21 offrono il 33% di hashrate in più (S21 200T contro 151T di S19j XP; S21 hydro è 335T contro S19 XP Hydro a 257T). È una coincidenza? Ne dubito e probabilmente indica che i rilasci sistematici di modelli da parte di Bitmain sono sempre gli stessi, in cui un leggero ritocco al firmware e forse qualche altro elemento che viene regolato si traduce in un moderato aumento dell’hashrate e in un miner nuovo di zecca”.

Bitcoin è in procinto di diventare un asset ESG

Un tema degli ultimi anni è stato l’aumento dei miner e dei sostenitori del BTC che si oppongono all’affermazione che il mining di Bitcoin sia dannoso per l’ambiente e che la dipendenza del settore dalla produzione di energia a base di carbonio acceleri le emissioni.

Per contrastare questa tesi, Haitian Lu, professore di contabilità e finanza della Fondazione Sustaintech di Hong Kong, ha annunciato senza mezzi termini che:

“Il mining di Bitcoin sta favorendo l’adozione di energie rinnovabili in molti settori”.

Lu ha spiegato che “nel corso degli anni, il mining di Bitcoin è diventato più efficiente e utilizza anche energia più pulita. La storia ci insegna che lo sviluppo dell’uomo da una società agricola, all’industrializzazione, fino al futuro dell’economia digitalizzata va di pari passo con l’aumento del consumo energetico pro capite. Ciò che fa la differenza è la capacità dell’uomo di utilizzare le energie rinnovabili, raggiungendo così uno sviluppo sostenibile”.

Analogamente alle prospettive condivise dagli altri relatori, Lu ha affermato che la partecipazione dei miner di Bitcoin agli accordi con produttori e distributori di energia elettrica porta all’efficienza della rete energetica e “fornisce un incentivo economico per la promozione delle energie rinnovabili e lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile”.

Oltre al fatto che il mining di Bitcoin attinge all’energia inutilizzata, incoraggia lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile e contribuisce a bilanciare le reti elettriche, i progressi in termini di efficienza degli ASIC di nuova generazione, come l’Antminer S21, riducono il consumo energetico dei miner e consentono loro di aumentare i profitti.