Sono oltre 3,6 milioni gli italiani che dichiarano di possedere attualmente criptovalute o token. Un terzo (32%) li ha acquistati su una Borsa di criptovalute, il 17% con un servizio di wallet con acquisto diretto. Il 38% degli italiani preferisce invece esporsi finanziariamente a questi strumenti solo in modo indiretto attraverso servizi di trading tradizionali e app bancarie. Sono alcuni dei dati contenuti in una ricerca svolta dall’Osservatorio Blockchain and Web3 della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Bva Doxa. Dopo un periodo difficile, seguito a una serie di scandali e spettacolari fallimenti di piattaforme di exchange, nel 2023 il mercato delle criptovalute ha registrato una ripresa (+110% rispetto al 2022) che potrebbe accelerare nei prossimi mesi grazie allo sviluppo degli Etf spot su Bitcoin, autorizzati pochi giorni fa dalla Security Exchange Commission statunitense.
Gli investimenti nella blockchain
Accanto agli investimenti, sono proseguiti nel 2023 anche i progetti di imprese e istituzioni sulla blockchain, la tecnologia alla base del Bitcoin. In Italia, gli investimenti in simili iniziative sono stati pari a 38 milioni di euro, con un lieve calo del 10% in un anno quantomai difficile per il venture capital. Forse anche per questa ragione, gli attori hanno spostato attenzione dal lancio immediato di progetti di piccola entità, che nel 2022 erano stati principalmente legati alla creazione di Nft, a prototipi e progetti pilota di maggiore dimensione. Il 39% degli investimenti riguarda il settore finanziario e assicurativo, che si conferma predominante, mentre aumenta la rilevanza di progetti della pubblica amministrazione, al 14%, e dell’agrifood, 10%, seguiti dalla moda (7%). «In parallelo alla crescita dei progetti, il 2023 ha visto la continuazione e i primi effetti del processo di creazione di un quadro regolamentare più definito e favorevole agli attori istituzionali – spiega Giacomo Vella, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 -. In Europa si contano già oltre 1.300 ‘operatori di valute virtuali’ regolamentati e vigilati, di cui 131 in Italia».
Francesco Bertolino
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