Bitcoin inizia la nuova settimana con un’impresa in salita volta a riguadagnare il terreno perduto a seguito di un declino del 15%.
Al termine di un fine settimana che ha decimato il mercato crypto, i trader sono impegnati a rimettersi in sesto, con Bitcoin già in fase di rimbalzo.
La sensibilità alla geopolitica costituisce pertanto un elemento chiave per la nuova settimana, con gli opinionisti che paragonano i recenti eventi in Medio Oriente al crollo del mercato trasversale dovuto al COVID-19 di marzo 2020.
Finora, le altcoin hanno sopportato il peso della reazione del mercato alle ostilità tra Israele e Iran, mentre BTC/USD ha conservato il supporto dei 60.000$.
Tuttavia, la leva finanziaria ha subito un’ampia fluttuazione e anche su Bitcoin il 30% dell’open interest è stato cancellato in un istante.
In seguito, ci sarà molto da fare: se da un lato la volatilità è già ampiamente evidente, dall’altro Bitcoin è a pochi giorni dal suo prossimo halving.
Le condizioni di volatilità sono quindi destinate a perdurare, mentre la quotazione di BTC diviene tutt’altro che noiosa.
Analizziamo insieme l’attuale situazione dei mercati crypto nella rassegna settimanale dei principali fattori scatenanti del prezzo di Bitcoin.

Rialzisti di Bitcoin in ripresa dopo l’improvviso crollo a 61.000$

Si può tranquillamente affermare con certezza che questo weekend ha generato un incubo per il mercato crypto diverso da quanto visto in precedenza.
Alla comparsa di nuove minacce geopolitiche in Medio Oriente, i mercati crypto, gli unici aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, hanno subito perdite immediate.

Grafico orario di BTC/USD. Fonte: TradingView

Analogamente a quanto accaduto in Ucraina ad inizio 2022, Bitcoin e le altcoin hanno vacillato bruscamente. BTC/USD ha così registrato un minimo di poco superiore ai 61.000$.
Le altcoin hanno performato molto peggio, arrivando anche a perdere il 50% del loro valore prima di affiancare BTC/USD in ciò che finora risulta essere una lenta risalita. Come riportato da Cointelegraph, la scorsa settimana la quota di mercato di Bitcoin sul mercato crypto combinato ha raggiunto i massimi di tre anni.

Grafico giornaliero della capitalizzazione totale del mercato delle altcoin. Fonte: TradingView

Sebbene l’entità dei movimenti abbia colto alcuni di sorpresa, il famoso analista Matthew Hyland ha suggerito che, col senno di poi, le avvisaglie di una correzione lampo erano già presenti.
“Nel complesso, BTC sta ancora consolidando i suoi massimi storici. Le ALT sono state punite, ma credo che sia servito a liberare il mercato dalle posizioni con eccessiva leva finanziaria e dalle mani più deboli”, conclude Hyland su X.

Fonte: Matthew Hyland

Analizzando gli attuali dati dell’order book, il famoso trader e analista Credible Crypto rileva i continui spostamenti della liquidità immessa e prelevata sul più grande exchange, Binance.
“Il mercato spot è ancora in fase di premium e tutto il resto è ancora in buona salute”, sintetizza.

Grafico della liquidità di BTC/USDT. Fonte: Credible Crypto

I dati della risorsa di monitoraggio CoinGlass riguardano il quadro della liquidità combinata tra gli exchange, mostrando il blocco più grande di richieste a 68.500$ alla data odierna.
“Bitcoin si mantiene ancora al di sopra dei massimi del ciclo precedente”, aggiunge il collega trader Jelle, riferendosi ai livelli di chiusura mensili.

“Andrà tutto bene”.

Grafico mensile di BTC/USD. Fonte: Jelle

A circa 65.750$, l’ultima chiusura settimanale di BTC/USD ha rappresentato il minimo da inizio marzo, stando ai dati di Cointelegraph Markets Pro e TradingView.

Tensioni in Medio Oriente e nuovi interventi della Fed

La settimana entrante prevede un tipico mix di dati macroeconomici statunitensi e interventi di alti funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell.
Sebbene non si tratti di nulla di anomalo di per sé, l’atmosfera è aggravata dagli eventi in Medio Oriente, che potrebbero rendere gli asset di rischio, già estremamente vulnerabili, ancora più sensibili.
“Tra poche ore assisteremo alla risposta del mercato alle tensioni geopolitiche di questa settimana”, afferma la risorsa di trading The Kobeissi Letter su X, riferendosi all’inizio delle contrattazioni in Asia ed a Wall Street.
I dati principali di questa settimana riguardano le richieste di sussidi di disoccupazione, previste per il 18 aprile, mentre Powell parlerà il 16 aprile.
L’inflazione rimane una considerazione importante per i trader, che hanno ripetutamente prezzato le probabilità che i tagli dei tassi di interesse arrivino prima o poi quest’anno.
Le ultime stime fornite dal FedWatch Tool del CME Group vedono le probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base alla riunione di luglio della Fed al 43%, mentre quelle di settembre al 45%.

Probabilità del tasso obiettivo della Fed per la riunione del FOMC di settembre. Fonte: CME Group

“Data la sensibilità del mercato ai tassi al momento, qualsiasi calo irrazionale sui dati che riprezzano le prospettive per i tassi è da acquistare”, spiega l’opinionista finanziario Tedtalksmacro su X la scorsa settimana.

“La spesa fiscale è il potere maggiore qui”.

Settimana dell’halving si apre all’insegna della volatilità dei prezzi

La volatilità del mercato del fine settimana è servita quasi a mettere in ombra l’imminente halving di Bitcoin.
A soli quattro giorni dalla scadenza, l’attenzione dei trader rimane concentrata sul prezzo piuttosto che sull’evento centrale del network, il cui conto alla rovescia dura in realtà da molti mesi.
I miner sono in prima linea per quanto riguarda le variazioni, con i loro flussi di entrate che vengono rimodellati in un istante, dal momento che i “nuovi” Bitcoin per blocco minato calano del 50% a 3,125.
Come recentemente riportato da Cointelegraph, la ricerca vede i miner aumentare la pressione di vendita in prossimità dell’evento.
Tuttavia, gli ultimi dati della società di analisi on-chain Glassnode evidenziano come il saldo di BTC nei wallet dei miner noti sia rimasto pressoché invariato da fine marzo.

Saldo di BTC nei wallet dei miner. Fonte: Glassnode

Le entrate, incluse le fee, continuano a muoversi su livelli abituali. Nell’attuale ciclo di halving sono visibili dei picchi, l’ultimo dei quali è dovuto al boom di Ordinals di fine 2023.

Ricavi dei miner di Bitcoin. Fonte: Glassnode

Cointelegraph dispone di una sezione dedicata alle notizie e alle informazioni che coprono i principali eventi legati al dimezzamento della sovvenzione per blocchi.

Hong Kong approva ETF spot su Bitcoin e Ether

Mentre resta da vedere come gli ETF spot su Bitcoin (ETF) statunitensi risponderanno alla volatilità del fine settimana, buone notizie inaugurano la settimana dall’altro lato del mondo.
Difatti, i regolatori di Hong Kong hanno approvato gli ETF su Bitcoin ed Ether per le negoziazioni, il che rende gli operatori entusiasti di una futura partecipazione da parte dei cinesi.
“Più ETF: in questo modo la Cina ha un accesso più facile attraverso Hong Kong”, commenta il popolare opinionista WhalePanda su X.

“Molto rialzista”.

Secondo quanto riportato, operatori come China Asset Management, Harvest Global Investments e Bosera Asset Management lanceranno prodotti spot crypto.
“China Asset Management (Hong Kong) ha ricevuto l’approvazione dalla Securities and Futures Commission di Hong Kong per fornire servizi di gestione di asset virtuali agli investitori”, recita parte del comunicato stampa attualmente condiviso sui social media.

“Ora prevede di emettere prodotti ETF che possono investire in Bitcoin spot e Ethereum spot”.

La misura avviene in un momento in cui gli ETF statunitensi stanno affrontando un ampio rallentamento degli afflussi, dopo che la rapida accelerazione di marzo aveva accompagnato l’ascesa ai massimi storici del prezzo di BTC.
I prodotti statunitensi rimangono comunque i lanci di ETF di maggior successo nella storia, con le due offerte più grandi di BlackRock e Fidelity Investments caratterizzate da afflussi netti ogni giorno dal loro debutto.

Flussi netti di ETF di Bitcoin negli Stati Uniti. Fonte: Farside

Avidità nelle cripto regna ancora sovrana

Come monito per coloro che sperano in una ripresa sostenuta dei prezzi delle crypto, il sentiment rimane saldamente in zona di “avidità”.
Secondo gli ultimi dati provenienti dal classico indicatore del sentiment, il Crypto Fear and Greed Index, persino il crollo del fine settimana non è riuscito a indurre una significativa riluttanza nella mentalità degli investitori.
L’indice della paura e dell’avidità ha raggiunto 72/100 e, pur siglando il minimo da circa 10 giorni, è ben lungi dall’essere un movimento di capitolazione.
Al momento della stesura, l’indice è tornato a salire, toccando quota 74/100 e avvicinandosi nuovamente all’area di “estrema avidità”.

Crypto Fear and Greed Index. Fonte: Alternative.me

In un sondaggio odierno condotto su X, WhalePanda evidenzia lo stato di confusione in cui versano gli operatori di mercato. Alla domanda su dove potesse arrivare BTC/USD entro l’halving, gli intervistati si sono ampiamente spaccati, sebbene una piccola maggioranza prevedesse ancora una ripresa a 70.000$ entro il prossimo fine settimana.

Fonte: WhalePanda